mercoledì 31 dicembre 2008

Brodino di broccolo


Continuando nell'ascesi e nella purificazione, non solo dello spirito ma anche del corpo in questo periodo di crapule mangerecce, ecco cosa mi sono preparata per affrontare al meglio lo sprint finale di stasera ove, nella macchia di Fregene, un manipolo di ardimentosi tolkieniani si sono dati appuntamento per salutare il nuovo sol dell'avvenir e sperare che il 2009 spazzi via le negatività accumulate nell'anno bisesto-anno funesto (bè per me lo è stato).
O che d'è 'sta brodaglia! Bravi, proprio di brodaglia si tratta, ma nutriente e veloce da preparare.
Si prende un bel broccolo verde, lo si monda per bene, e lo si mette a cuocere in pentola con ... bè, bà, boh? un po' d'acqua che permetta alla verdura di galleggiare e muoversi un tantino. Attenzione, in pentola va cotto tutto: infiorescenze, gambi (tagliati a dadini) e foglie; non si spreca nulla! L'acqua sarà stata precedentemente "addizionata" con dado vegetale, che dovrebbe fornire un po' di sapore alla pietanza.
Portata a cottura la verdura in questione, si estraggono alcuni esemplari di infiorescenze del broccolo, le si mettono da parte e il resto lo si frulla con il minipimer.
Si impiatta e si degusta condito con un po' di olio a crudo e volendo con del parmigiano grattugiato (io devo far andare il "truciolato", alias lievito in scaglie, perché altrimenti farà la muffa se non lo uso, e poi è buono!).
Signori! Con questo illuminante post io auguro a tutti i miei _n_lettori sparsi per l'orbe terracqueo un sereno anno nuovo! Tabatughina (di cui dò poche notizie, lo so, ma mi rimetterò in pari) sta bene e ora si sta godendo le vacanze nelle lande sabaude e sia io che il naturalista la raggiungeremo nuovamente il 2 gennaio.
Per cui, con un miao e un ciao saluto tutti e arrivederci nel 2009!
Capperi come passa il tempo! Non mi sono neanche accorta che il 14 di questo mese il mio blog ha compiuto due anni! Piccino, ne ha da fare ancora di strada... forse! ^___^
Bacioni!

mercoledì 24 dicembre 2008

Limo-insalata



Non so come altro chiamarla.
Perchè questa pietanza? Per affrontare meglio le crapule mangerecce che vedranno protagonisti buona parte degli abitanti di questo pianeta (mentre un discreto numero muore di fame!)
L'ho assaggiata poche settimane fa, quando sono stata in Sicilia ospite di mia zia paterna, e mi ha subito colpito perché le motivazioni addotte per preparare questa sorta di pseudo insalata sono le stesse che aveva spiegato pochi giorni prima la mia prof. di farmacognosia (ho già scritto che sto frequentando un corso di erboristeria? Sì!); ella affermò che per riequilibrare stomaco e intestino, e addirittura per aiutare in caso di stipsi, è bene mangiare 1/2 limone la mattina appena svegli e berne il succo diluito con un po' di acqua calda. Il succo del limone, infatti, non ha proprietà astringenti (come si suol credere) ma riequilibranti della flora intestinale per cui se soffri della maledizione di Montezuma il limone ti aiuta a bloccarla proprio perchè agisce sulla flora. Lo stesso per la stipsi. Assunto in cotal guisa, e con l'aggiunta anche dei fermenti lattici e di una dieta ad alto contenuto di fibre, la funzione intestinale può essere ristabilita naturalmente senza l'ausilio di pasticche e pasticchette che altro non fanno che sì alleviare il problema al momento, ma poi rendono stomaco e intestino "atonici", inerti, non permettendo più una sana peristalsi effettuata in modo autonomo... e resti legato a vita alle pasticchette.
Ordunque, dicevo, mentre io e il naturalista ci trovavamo in Sicilia mia zia se ne esce una mattina con questa ricetta. Non stavamo particolarmente male, ma nel parlare di piatti tradizionali e di effetti sull'apparato digerente è venuta fuori la limo-insalata. Tale pietanza, come ella raccontò, veniva preparata in caso di sommovimenti intestinali non graditi e di bagordi mangerecci. Mia nonna la preparava di tanto in tanto perchè "aiutava a ripulire l'organismo". Ah, sana sapienza popolare, e mia nonna non aveva studiato, non era andata dall'erborista ma aveva appreso, come ha fatto mia zia e come ho fatto io, dai propri genitori e nonni cosa fare per lo stomaco birichino.
Per farla breve, il procedimento è semplice.
Si pela un limone e si taglia a fettine sottili, lo si condisce con olio e sale e con il succo di un altro limone e si aggiunge acqua calda. Vi si ammollano anche alcune fette di pane e si mangia la mattina a colazione.
Occorre avere volontà e stomaco forte perchè il sapore non è che sia dei migliori, anche se l'olio aiuta a mandar giù il limone.
Buone feste a tutti quanti e siate parchi (e poco "porchi" ^__^)
Morrigan in partenza per le lande sabaude con naturalista, Tabatuga e Alessiettuccettinaaaa!

lunedì 22 dicembre 2008

Dello spirito natalizio...

Io non ce l'ho proprio.
Non me lo sento, non riesco a viverlo, non riesco a farlo mio. Ma perchè dovrei, poi? O__o
Eppure so, nei miei ricordi è rimasta la sensazione, che quand'ero più giovane _io_ l'atmosfera natalizia la sentivo di più. Forse perchè erano ancora vivi i miei genitori, forse perchè mia mamma cominciava ad addobbare la casa, a fare il presepe, a preparare agnolotti e tortellini ed io e mia sorella l'aiutavamo e c'era un coinvolgimento maggiore. Forse perchè per me il Natale era sinonimo di "andare a Perugia a trovare la nonna e i cuginetti", passare dei bei momenti (me li ricordo come una sensazione ovattata) sia in casa ma soprattutto in giro per la cittadina. Mi piaceva molto passeggiare per i vicoli di Perugia in compagnia di mia cugina Tiziana, che mi faceva far "le vasche" per corso Vannucci, al centro, - panf, panf - per poi rientrare a casa passeggiando per i dedali di viuzze di cui Perugia centro è piena.
Boh? Sarà che non riesco più a sintonizzarmi con una festività che più vado avanti e più mi sembra "consumistica e consumistica e consumistica". Ho l'impressione che un tempo, parecchi anni fa, il Natale venisse sentito di più dal punto di vista religioso ma anche come momento di "condivisione e riunione" per i membri di quelle famiglie che, per ragioni lavorative, si trovavano a lavorare per buona parte dell'anno lontani dai loro cari. E forse aveva un senso fare regali a Natale visto che durante l'anno non ci si poteva permettere di soddisfare qualsiasi capriccio voluttuario, non si era abituati ad avere "tutto e subito" come accade oggi; il Natale non rappresentava solo un momento di introspezione e, per i credenti, di celebrazione della nascita del Messia, ma era l'occasione, per molte famiglie, di riunirsi attorno a un desco (poi se tale riunione fosse felice o meno, e bè, questo è affare delle famiglie) e rivedersi dopo tanto tempo, mangiare cibo che durante l'anno non si era soliti mangiare, regalare oggetti che durante l'anno, neanche ti saresti sognato di comprare.
Boh? Non so, forse parlo per frasi fatte o con una visione troppo semplicistica della vita, ma a me più passa il tempo e più i servizi al telegiornale sul Natale (che poi sono sempre gli stessi anno dopo anno) cominciano a dare sui nervi. E le lucine per strada non mi trasmettono più quel senso di festa che sentivo gli anni passati, e i regali poi, ancora non ho fatto nulla e forse nulla farò. :-[
Braccine corte ^__^? Disinteresse per gli amici e le persone care che mi stanno vicino? Pigrizia?
So soltanto che quest'anno non ho combinato una beneamata cippa per le imminenti vacanze natalizie, che mi vedranno nelle lande sabaude da domani e fino al 28 p.v. e poi dal 2 al 13 gennaio! Ho il rientro lavorativo il 29 :-[
Sto forse cercando una risicata giustificazione che, in realtà, non mi esime dai miei "peccati"?
Pazienza.
Salutoni a tutti i bloggers e agli affezionati tre_lettori_tre che mi seguono e hanno ancora voglia di seguirmi.
Buone festività e buon anno!!!
Miaooooo!

giovedì 11 dicembre 2008

La(r)go Preneste

(immagine tratta da Internet - presente su numerosi quotidiani on line; siamo sul lungotevere Aventino a Roma, ieri notte o nella prima mattina; figuriamoci che poteva essere stamattina; avranno chiuso al traffico)

Diluvia, e diluvia, e diluvia, e scroscia, e tuona, e lampa....
E stamattina il caro Largo Preneste si è trasformato in "lago" Preneste (la situazione era come quella della foto): inquietante.
Traffico deviato, tram fermi, autobus sostitutivi, gente che sbraitava per salire sui mezzi "ahò e fateve più in là che al centro c'è posto!" no veramente ci sono io che sono alta un metro e una banana e fra la folla può sembrare che ci sia posto libero, ma così non è, oh simpatica signora!
"Io sto ad aspetta' da 'n'ora, fateme entra'!" cara signora, sei a due fermate dal capolinea, perchè non te la sei fatta a piedi e non hai preso il bus dal capolinea? Magari trovavi anche posto a sedere! ^___^
Già stanotte mi ero "arrisbigliata" con il magone per la pioggia che sentivo scendere sempre più copiosa, e per i lampi e tuoni che non mi facevano stare tranquilla. Stamattina, poi, andando a prendere il tram vedo che è stato sostituito dal bus. "Ahia, brutto segno", e infatti.
I tram non potevano andare oltre La(r)go Preneste a causa dell'acqua alta e le corse erano state sostituite con simpatici (?) bus che finivano la loro corsa a Porta Maggiore, dove eri costretto al trasbordo e a riprendere un altro mezzo (in questo caso un tram ^__^) per arrivare fino a Termini (e viceversa per chi doveva andare a Centocelle: da Termini a Porta Maggiore con il tram e poi autobus).
E tutto intorno il caos; vigili che non sapevano più che "pesci" pigliare in mezzo alla baraonda causata dal traffico; la "ggente" che forniva consigli - non richiesti - su come gestire il traffico e come guidare l'autobus (ma se sei tanto bravo perchè non scendi e non prendi il posto del vigile o dell'autista). Sguardi persi e leggermente in preda al panico poichè non si sapeva bene per quale motivo si era saliti sul bus e non sul tram "Ma c'è stato un'incidente?" - "Ma i fulmini hanno mandato in tilt la centralina elettrica che fa viaggiare i tram?" - "Ma se sul bus c'è scritto 5/19 vuol dire che arriva fino a Piazza Risorgimento?"* O.o
Insomma, una bella mattinata delirante. A me è andata abbastanza bene: sono uscita da casa alle 7.30 e sono arrivata al lavoro alle 9.00. Credevo peggio.
Stasera, oltre al corso di erboristeria, anche la serata tolkieniana con i Proudneck. Speriamo che la pioggia si contenga.
Splash!

*Il tram 19, effettivamente, arriva fino a piazza Risorgimento, ma se sul bus viene scritto 5/19 vuol dire che quel mezzo sostituisce i tram n. 5 e n. 19 e non va oltre Porta Maggiore, altrimenti dovrebbe scindersi: il 19 solitamente gira a destra, verso San Lorenzo, e il 5 a sinistra, verso l'Esquilino O___o

giovedì 4 dicembre 2008

La pappolea*


Quando di pane ve ne avanza a iosa,
e disfarvene volete, senza posa,
allora questo piatto, sobrio e sano,
in vostro aiuto giunge e dà una mano.
Prendete il pane, un po' raffermo e tosto;
tagliatelo, smembratelo e messo poi in quel posto,
che è la pentola di coccio - che pensate -,
conditelo con brodo, sale e pepe e cucinate.
Fate bollire il tutto piano piano,
di modo che lo pane si trasformi
da cibo duro, secco e spezzadenti,
in una pappolea* gustosa e salvadenti.
Ecco, or la pietanza è cotta e pronta all'uso,
che è quello suo proprio naturale:
l'essere gustata con voracità animale;
per quanto buona e morbida essa sia,
Viva la pappolea*, e lunga vita "a tia"**!



*@Registered trademark by "la ragazza con l'aspirazione"
** a te, in siciliano

P.S: il truciolato che si vede sopra la pappolea è lievito in scaglie!

lunedì 1 dicembre 2008

Ohm mani padme uhm

(Immagine tratta dal sito http://www.centrodharmakaruna.com/)

Di rientro da un ritiro meditativo di tre giorni a Pomaia, presso l'Istituto Lama Tzong Khapa, condotto dal maestro Thanavaro, mi sento ancora un "pochettiello" avulsa dalla realtà ... questa condizione di "stasi" quanto durerà?
Ohm!