domenica 16 agosto 2009

Insalata di piccolo farro

Cari amici vicini e lontani buonasera, buonasera ovunque voi siate.
Ahem, no. Ho sbagliato epoca, orario e argomento. Che ci vuoi far, quando si ozia e si sta in ferie può capitare che i giorni si accavallino, il tempo diventa una dimensione dell'anima e si perda la nozione del trascorrere delle ore e delle giornate.
Passato un buon ferragosto? Qui dalle lande sabaude tutto scorre liscio, al momento, e la giornata di ieri é trascorsa pacificamente e con l'assaggio, per me, di un nuovo cereale che é il "piccolo farro".
Attensiòn: non é il farro che si é abituati a vedere sui banchi dei pizzicagnoli o dei negozi di tendenza che io definisco "gioiellerie" perché cari addannati, é il "piccolo farro" o "petite epeautre". Utilizzo il nome francese perché tale cereale é stato acquistato dai miei suoceri in Francia ed é molto utilizzato e conosciuto. Qui il sito che "reclamizza" il prodotto e ne decanta virtù e proprietà alimentari. Il piccolo farro fu la prima forma di frumento coltivata dall'uomo, addirittura primi reperti di coltivazione risalgono al VIII-VII sec. a.C., posso quindi affermare di aver gustato un alimento "datato" ma ben conservato.
La ricetta preparata dai suoceri é un'insalata molto semplice ma molto gustosa.
Il piccolo farro non ha bisogno di ammollo, quindi può essere cotto in pentola con acqua salata per un quarto d'ora, max venti minuti. Nel frattempo si prepara il condimento che, per questo tipo di insalata, ha previsto l'utilizzo di ravanelli, peperoni, pomodori, cetrioli, sedano tagliati sottili, un po' di capperi, olio evo, del succo di limone, sale, una manciata di menta. Si condisce il tutto e lo si mescola ben bene per far insaporire il piccolo farro, si pone in frigo a raffreddare e poi si porta in tavola e si degusta.
Un piattone di questa pietanza e il pranzo é assicurato.
Buone vacanze


venerdì 7 agosto 2009

Burger di verdure e tenerume


A me questi burger agli spinaci piacciono, ma piacciono assai e ho trovato un modo per cucinarli senza appesantirli troppo con l'olio: li cuocio in forno!
A questi burger ho associato, come contorno, delle zucchine cotte in padella con un po' d'acqua, olio evo, sale e erbette fini e con quella verdura che io ho sempre sentito chiamare da mio padre e dai parenti siculi, quando la preparavano con la pasta o la minestra, "'u tenerume" che altro non è che la fogliona, con parte del gambo, della zucchina bella cresciuta. A questo indirizzo una descrizione del simpatico ortaggio. E' veramente buona e tenera, tenera. Io non ho fatto altro che pulirla lasciandola ammolo per un po' in acqua e risciacquandola poi per bene. Ho cercato di pulire un po' i gambi da alcuni filamenti ma attenzione perchè essi sono tenerissimi e attenzione anche alle mani perchè sia i gambi che le foglie presentano una peluria abbastanza "urticante" che non arriva certo al livello del dolore dell'ortica, ma che se presa non in modo acconcio fà un pochino male.
Dunque, dopo aver mondato la verdura l'ho cotta in acqua con un po' di sale. A cottura ultimata l'ho ripassata un po' in padella con un cucchiaino d'olio, aglio e ci vorrebbe anche il peperoncino, ma io non ce l'ho messo. Se la padella è antiaderente di olio non ne serve una quantità smodata anche perchè il ripasso in padella serve più che altro ad asciugare un pochino la verdura. A parte ho preparato le zucchine e ho messo in forno i due burger agli spinaci. Il tempo che i burger si cuocessero, le zucchine si stufassero e il tenerume si asciugasse un po' ed era tutto pronto.
Ho impiattato, ho aggiunto un filino d'olio evo a crudo e me la sono goduta! ^__^

Notansi i begli spicchioni d'aglio che ho messo perché.... ahò a me piacciono! ^___^


Con le tacche sul muro sono arrivata a -2 e poi via per le lande sabaude con naturalista a fianco e Tabatughina, miciolina pussottina!
La vacanza quest'anno si prospetta interessante non solo per l'ozio verso cui andrò incontro, ma anche perchè c'è il battesimo del mio secondo nipotino sabaudo e con il naturalista stiamo organizzando un viaggetto in Camargue con tenda inclusa: auguratemi buona fortuna ^___^

martedì 4 agosto 2009

Oi miagoloi

Le tacche sul muro sono sempre di più: la data verso la libertà si avvicina ma la stanchezza avanza preponderante, tuttavia non passerà, no, non passerà. E mentre io conto i giorni che mancano allo "stacco finale" la miciolina passerina ha cominciato da un po' di giorni a miagolare come una forsennata. Bè, no, forse esagero, comunque è da un po' di tempo che ogni volta che ci vede, mentre sta sdraiata a mo' di salamino per terra oppure sul lettone, comincia a miagolare ma in maniera imperiosa e pure con un tono alto.
Stessa scena anche di notte: di tanto in tanto sentiamo questi "prrr... miaaaaooooo" che squarciano il silenzio e allora ti alzi, vai a vedere che succede, la micina ti guarda con sguardo innocente continuando, però, imperiosamente a miagolare, e tu non capisci cosa vuole. Cibo? bene eccolo. Lo mangia, ne lascia un po' nella ciotolina e subito dopo .... "prrrr.. miaaooooo". Ahò, ma che c'è? ti senti male? Ma male non sembra che stia e vedi allora che si dirige verso il bagno. La segui e dopo aver atteso in santa contemplazione, di vedere cosa farà la sfinge che se ne sta in mezzo alla stanza, ella decide di andarsi ad abbeverare alla fonte ossia nella vasca. E apri l'acqua e bevi!
Prrrr ..... miaaoooooo, ancora? O_______o
Boh? Vuoi le coccoline? Ma quelle te le facciamo mane e sera e pure la notte quando ti degni di venire a dormire con noi! Cosa sta succedendo alla miciolina?
I miagolii della piccina non sono certo al livello dei dialoghi di Platone, ma chi può dirlo con certezza? Cosa mai vorrà comunicarci?
Oppure è entrata nella fase del rincoglionimento senile per i suoi 17 anni? Nuuuuuuu!!!!
O è semplice richiesta di maggiore affetto e attenzione?
Prrrr.... miaooooooo, ah no, quella è Tabatuga!
Besitos