lunedì 30 agosto 2010

Solomon Kane

(immagine tratta da http://patrizioboschi.it/blog/wp-content/uploads/2010/07/solomon-kane.jpg)

... o l'elogio del già visto e dello scontato. Bé, si é in vacanza, ci si vuole distrarre un pochino e ciò che offre il convento, in questo caso un cinema di Pinerolo, é il film in oggetto. Devo confessare che il naturalista mi aveva messo in guardia: "Guarda che il film mi sembra una brutta copia di Van Helsing, gli esterni sono stati girati nella Repubblica Ceca e forse sono stati anche utilizzati gli stessi fondali e scenari usati per Van Helsing. L'ambientazione e le atmosfere sembrano le stesse". E io "Ma no, vedrai, sarà diverso". Ahem!!
Il film si ispira al personaggio omonimo creato da Robert Ervin Howard, lo stesso che scrisse "Conan il barbaro", ma la storia a quanto pare non é tratta da uno dei suoi racconti ma é liberamente ispirata.
In breve (mica tanto). Anno di grazia 1600 e qualcosa. Solomon Kane é uno spietato condottiero che conduce i suoi uomini al saccheggio più brutale. Nelle scene iniziali vediamo una cittadina costiera sottoposta al bombardamento continuo dei cannoni delle navi di Sua Maestà britannica (forse Giacomo I o forse Elisabetta I?). La cittadina sembra essere arabeggiante, e difatti i soldati che cercano di difenderla hanno tratti e vestimenta orientaleggianti.
Solomon arriva come un demone distruttore per trovarsi, poi, faccia a faccia, con il vero demone ossia un emissario di Satana che gli ricorda che lui, per la sua crudeltà, si é ormai dannato l'anima e per questo "ha da mori' - e la sua anima se la prende il diavolo.
Ma il prode condottiero - "nocchiero di un veliero proiettato ..." no, questi sono Elio e Le Storie Tese - non é dello stesso avviso; si spaventa non poco ma riesce a fuggire dalle grinfie demoniache e lo ritroviamo un anno dopo in un convento in Inghilterra. Già questo particolare storico é un po' strano perché con Enrico VIII ci fu la cosiddetta Dissolution of the monasteries che portò, fra il 1536 e il 1540, alla confisca dei beni della Chiesa e alla soppressione dei monasteri, nell'ambito della nascita dell'anglicanesimo e della trasformazione della religione cattolica in Inghilterra in religione di Stato con a capo il re. Era quindi un po' difficile trovare dei conventi che avessero resistito alla Dissolution, ma vabbuò, é un film particolare, una licenza poetica ogni tanto O___o
Solomon deve espiare i suoi peccati e redimersi e vivere questa nuova vita fatta di "peace&love" che gli permetterà di non essere più ghermito dalle armate di Satana. Il suo corpo, inoltre, é ricoperto di tatuaggi e vere e proprie "incisioni" - come una grossa croce dietro la schiena - che dovrebbero proteggerlo dal male. Tuttavia, nel convento si son stufati di tenersi in casa un soggetto che porta su di loro "tristi presagi" e sogni che inducono il priore a buttarlo gentilmente fuori dal convento. "Ma come?" chiede uno stupito Solomon "Io vi ho anche dato le mie ricchezze per poter rimanere" - "Ah no, mi spiace" ribatte il priore, "Faccia i bagagli e arrivederci, la sua anima si può redimere altrove". Visto che ora Solomon é un uomo di pace, accetta la decisione del priore, fa fagotto e si incammina nella gelida campagna inglese. Nota bene: seppur ad inizio film viene indicato il 1600 come anno in cui si svolge tale avventura, a me sembra di aver intravisto un indizio che permette di collocare la vicenda durante il grande inverno del 1608, quando venne registrato, per la prima volta negli annali dell'epoca, il "ghiacciamento" del fiume Tamigi per il grande freddo che attanagliò l'Inghilterra. La costante del tempo cattivo (o nevica o diluvia) permea tutto il film dall'inizio alla fine; a me durante la proiezione stavano spuntando le branchie per tutta l'acqua che continuava a cadere. Ma andiamo avanti. Nelle campagne inglesi Solomon incontra solo morte e distruzione, addirittura viene derubato da una piccola banda di briganti e non oppone resistenza, altrimenti ciò avrebbe significato per lui andare dritto dritto nelle braccia del demonio. Viene salvato e curato da una famiglia di puritani (padre, madre, figlio maggiore, figlia "carina" mezzana e figlio minore) in viaggio per imbarcarsi per il Nuovo Mondo. Solomon si aggrega, forse con l'idea di recarsi anch'egli nelle Americhe, ma il sogno di tutti si infrange quando incontrano una banda di malvagi al soldo di un feroce "conducator" mascherato, asservito alle forze del male. I maschi della famiglia vengono sterminati tutti sotto gli occhi di Solomon che tribola parecchio prima di decidersi a dare una mano; uccide un po' di cattivi ma non riesce ad impedire il rapimento della figlia mezzana da parte dei malvagi. Piccolo flashback: L'allegra brigata aveva avuto un incontro particolare la sera precedente, addirittura con una strega che si era presentata sotto mentite spoglie, quelle di una bambina sopravvissuta a un massacro operato da una orrida strega (eheheheh, indovina chi?) che era stata messa al rogo. La bimba/strega, prima di essere smascherata da Solomon, che l'aveva invitata a pregare e ad indossare una croce per proteggersi dalle forze del male, marchia la ragazza con un segno nero sulla mano che servirà ai malvagi ad identificarla come "colei che deve essere rapita", indi riesce a fuggire e arrivederci. Il padre morente chiede a Solomon di salvare la figliuola perché sarà grazie a questo gesto che, garantisce il padre morente, egli potrà redimere la sua anima. Kane, dunque, parte con questa missione, pronto ad affrontare le forze del male che si presentano, ad esempio, sotto forma di prete ormai impazzito che vuole offrirlo come pasto principale a una torma di morti viventi che dimorano nella cripta di una chiesa in rovina. La ricerca della ragazza sembra essere arrivata alla fine quando uno degli sgherri dell'uomo mascherato gli fa credere che ella è morta: Kane è un uomo senza più certezze. Trova ricovero nella taverna di un villaggio (quello uguale al film "Van Helsing") e qui si ubriaca per poi essere acciuffato dagli uomini del conducator mascherato e venir crocifisso sotto una pioggia torrenziale. Sembra essere giunta la fine per Solomon, ma ecco che ad un tratto passa una carretta di prigionieri al cui interno c'è la giovin pulzella che, appena vede Kane in croce, comincia a urlare il suo nome disperatamente. Egli si risveglia dal torpore post ubriachezza e post crocifissione, la vede e, preso da furor salvandi, si sfila prima una mano e poi l'altra dai chiodi che lo tenevano avvinto alla croce, si libera i piedi e cade giù "come corpo morto cade". Si risveglia, parecchi giorni dopo, nella grotta di alcuni ribelli che cercano di opporsi alla malvagità e alle razzie delle bande dell'uomo mascherato e di colui che tiene le fila: il perfido Malachia, ex prete ora votato al satanismo. I ribelli sanno dov'è il quartier generale di Malachia e dei suoi sgherri, praticamente - o guarda te la combinazione e com'è piccolo il mondo - nel castello avito di proprietà di Solomon. Eh sì perché, grazie ad alcuni flashback, durante il film veniamo a sapere che il piccolo Solomon è il figlio cadetto secondogenito destinato al convento. Ma il piccoletto non ne vuole proprio sapere di andare in convento e soprattutto contesta al padre il fatto che voglia assegnare tutte le sue proprietà al vizioso, lubrico e crudele fratello maggiore. Il piccolo Solomon non ci sta e, sfidando l'ira paterna, se ne va dalla magione per intraprendere la carriera del "mercenario". Mentre se ne sta andando ha un ultimo battibecco con il fratello il quale, però, sembra fare una brutta fine poiché nel climax della lite mette un piede in fallo e cade giù dalla scogliera .... mmmmmm.
E ora l'adulto Solomon scopre che la radice di tutti i mali proviene proprio dal castello paterno. Bè, niente paura: il condottiero è pronto a guidare i ribelli nell'antro del nemico, forte del fatto che quel luogo lo conosce come le sue tasche. Il gruppetto di desperados si prepara e Solomon li guida. Ad un certo punto tutto sembra perduto, ma Kane trova nuove strade per far avanzare la masnada e infondere coraggio in vista della mattanza (la loro ^__^) finale. Nelle segrete del castello Solomon il vendicatore scopre un prigioniero del tutto particolare: il proprio padre. Oh com'è? Oh perché? Il babbo ormai prossimo alla morte svela l'arcano: il figlio maggiore non era morto cadendo dalla scogliera ma stava messo male e il padre, pur di salvarlo, si rivolge a Malachia, il prete stregone, che sì lo salva ma lo rende suo schiavo facendolo diventare il conducator mascherato. Il padre morente chiede un ultimo favore al figliuol prodigo: "Uccidimi e mi libererai dal giogo malefico di Malachia". E sia .... bang!
La resa dei conti è vicina. Dopo aver ucciso il fratello conducator mascherato, Kane si dirige verso la sala delle udienze ove incontra Malachia e si avvede di una gabbia in cui è segregata la giovine fanciulla da liberare. Ma le sorprese non finiscono. C'è anche un demone che l'attende, pronto a essere liberato e a prendere l'anima di Solomon. Dopo un combattimento acceso (in tutti i sensi, il demone è tutto de foco) basta una goccia di sangue della ragazza per far sparire tutto: il demone de foco, Malachia e i peccati che albergavano dentro il corpo di Solomon. Via, tutti all'inferno da cui son venuti.
Kane ormai è redento. La voce fuori campo del protagonista ci informa che la ragazza è ritornata dalla madre (unica sopravvissuta, oltre alla figlia, al massacro della banda di masnadieri) mentre lui, con lo sguardo rivolto verso il castello avito e il sole che tramonta all'orizzonte (e finalmente è uscito 'o sole) ora sa cosa fare, sa qual è il suo posto nella società: dar la caccia a streghe e demoni, dar la caccia al MALE!
The end, ma con il sottinteso che "to be continued...." ossia questi non è altro che il primo episodio di una serie, forse una trilogia, che va tanto di moda.
Giudizio critico: rimando alla citazione fantozziana sulla "Corazzata Kotiomkin". No, sono troppo crudele ^__^.
Il film si può vedere se non si ha proprio null'altro da fare e si vuol spegnere il cervello per un paio d'ore. O bella, "spegnere il cervello". Mentre lo guardavo mi venivano in mente alcune analogie con altri film - il demone de foco mi ha ricordato il Balrog del film "Il Signore degli Anelli" - oppure anticipavo le mosse dei protagonisti riuscendo a prevedere cosa sarebbe successo di lì a poco, forse perchè in alcuni punti la storia è prevedibilissima. Ad esempio, è abbastanza intuibile capire che l'unica superstite del villaggio distrutto dalla strega - la bimba - fosse la strega, oppure che il prete "pazzo" avrebbe riservato a Solomon una sorpresina non tanto piacevole.
Il protagonista è tale James Purefoy che, secondo me, nei panni di Solomon ci sta benissimo. Altri attori che ho riconosciuto sono: Max Von Sidow nella parte del padre di Solomon, Pete Postlethwaite, il puritano padre della ragazza rapita, protagonista di "In nome del padre", ad esempio, la madre della ragazza, interpretata da Alice Kriege che nel film Star Trek-Primo contatto altri non era se non la regina dei Borg, e il prete pazzo interpretato dall'attore che indossò i panni del pirata dall'occhio di vetro nel film-saga "Pirati dei Caraibi". Per il resto buio completo.
Insomma, il filmino si fa vedere, anche se visivamente è molto cupo, ma forse perché deve dare l'idea che il MALE "è vivo e lotta contro di te!"
Solomon Kane .... l'uomo che è riuscito là dove neanche Chuck Norris è giunto ossia schiodarsi da solo dalla croce. WOW!
Il naturalista suggerisce di leggere i racconti di Howard per farsi un'idea esatta, e non tanto balzana, di chi fosse veramente Kane: un cacciatore di streghe, demoni ma anche di uomini malvagi, convinto di stare dalla parte del bene perché lui ha una certezza granitica nella fede in Dio e nel compito che gli è stato assegnato: eradicare il male, per quanto possibile.
Cosa ci riserverà, cinematograficamente parlando, il futuro?
Buona visione
^________^

domenica 15 agosto 2010

Bright Star

(foto tratta dal sito http://trailer-film.35mm.it/bright-star-2009/galleria/le-foto-di-bright-star-19073.html)

Bright star, would I were steadfast as thou art
Not in lone splendour hung aloft the night
And watching, with eternal lids apart,
Like nature's patient, sleepless Eremite

Con questi versi il poeta inglese John Keats celebrava il suo amore per la donna che gli aveva rubato il cuore, e quest'ode è stata scelta dalla regista neozelandese Jane Campion come titolo del film omonimo con cui ha descritto lo svolgersi dell'amore appassionato, ma purtroppo senza lieto fine, fra il poeta John Keats e la giovane Fanny Brawne.
Antefatto: io questo film dovevo già andare a vederlo con MG e Beastie il 15 giugno scorso (in Italia è uscito l'11 giugno 2010 ma era già stato presentato al Festival di Cannes del 2009... mah?), tuttavia causa tonsillite, rinofaringite, otite e chi più ne ha più ne metta, non ci riuscii. Sigh, sob, vabbé, me ne faccio una ragione e invece ... io e il tesorillo naturalista, giunti in vacanza nelle lande pinerolesi, diamo un'occhiata alla programmazione nei cinema di zona e, meraviglia, trasmettono Bright Star al cinemino comunale di Barge (CN) in occasione dei "venerdì culturali"(1): é un segno del destino!!! Tesorillo dobbiamo andare a vederlo. Detto fatto, ci prepariamo per la visione delle 21,15 (orario unico). Presto, corri, faremo tardi, prendi la macchina (il cinema dista una decina di Km, da dove ci troviamo noi, é in altro comune e altra provincia e non é che fra paesini i collegamenti con i mezzi pubblici siano frequenti come in una grande città, sicché). Per farla breve, arriviamo a Barge in largo anticipo, in tempo per fare un giretto in centro e poi via, verso il cinema. Siamo i primi e, dopo aver pagato il dovuto, entriamo nel cinemino cullati dalla musica di sottofondo (Van Morrison, l'album é "Down the road"). Il tesorillo, uomo di poca fede, dubita che qualche altro avventore possa arrivare tuttavia, dopo un paio di minuti, la sala comincia a riempirsi soprattutto di carampane e di qualche coppia giovane: fosse capitata lì per caso? :-)
Sta di fatto che la teoria del tesorillo naturalista viene smentita e il film inizia addirittura con un po' di ritardo per il continuo afflusso di gente, in totale saremo stati un centinaio.... ssshhhhh, silenzio, le luci si abbassano ...
The plot - la trama
Come anticipato nell'incipit, il film narra la struggente storia d'amore fra il poeta inglese John Keats e la signorina Fanny "maliziosa" Brawne. Il termine virgolettato viene creato da Keats appositamente per la giovane dato che ella era un tipino un po' civettuolo e sempre molto alla moda essendo abilissima nel cucito, tanto da andare fiera del fatto che gli abiti e gli accessori da lei indossati li cuciva da sé, facendone poi sfoggio in ogni occasione, e che addirittura questa sua abilità le avrebbe permesso di guadagnare e vivere bene. I due giovani si incontrano nella casa che l'amico di Keats, Charles Brown, eccolo in una "simpatica" espressione quando non fa l'orso contro Fanny,


(foto tratta dal sito http://trailer-film.35mm.it/bright-star-2009)

affitta alla famiglia Brawne composta da una madre vedova, dalla figlia maggiore Fanny, da un figlio mezzano, da una figlia minore, da una governante e da un gatto.
Inizialmente l'incontro fra i due futuri innamorati é improntato a una reciproca diffidenza: lei non conosce e non apprezza la poesia, lui conia per lei il termine "maliziosa" per questo suo atteggiamento un po' troppo frivolo e ribelle. La morte per tisi di Tom, il fratello minore del poeta, sembra scuotere la giovane dal suo mondo fatto di trine, merletti e balli, tanto da spingerla a chiedere allo stesso Keats di darle delle lezioni di poesia. L'iniziale diffidenza reciproca si trasforma presto in qualcosa di più profondo; inizia così una storia d'amore fatta di sguardi, passeggiate, casti baci, lettere e poesie (in queste immagini alcuni di questi momenti)

(foto tratte da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set)

Sono soprattutto le poesie, recitate da lui o da lei, in diversi momenti della storia, la vera e propria colonna sonora del film.
Il loro amore, però, non é destinato ad un lieto fine. Il giovane Keats é costretto a lasciare per lunghi periodi di tempo la casa che divide con la famiglia Brawne per seguire il suo amico, Brown, il quale si mostra sempre molto sarcastico e talvolta livoroso nei confronti di Fanny , da lui considerata una donnicciola dedita solo ai vestiti e a civettare e la cui influenza potrebbe compromettere l'estro creativo del suo protégé ossia il giovin poeta. La lontananza, però, non é "come il vento, che fa dimenticare chi non s'ama" (cit. Domenico Modugno), anzi. Il ricordo e l'amore non si attenuano ed entrambi cominciano ad intrattenere una "corrispondenza d'amorosi sensi"


(foto tratta da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set/3no28)

Tuttavia, il destino é cinico e baro e mentre i due innamorati proseguono il loro idillio, nubi di tempesta si addensano sul loro amore. In poche parole: il paese é piccolo, la gente mormora e la giovane Fanny - di famiglia benestante - non può certo fidanzarsi né accasarsi con un giovane spiantato, per di più poeta e le cui poesie (all'epoca) non ricevono un gradimento unanime dalla critica e dal pubblico, anzi, e quindi non sono fonte di guadagno. I due giovani, soprattutto Fanny, sono decisi a continuare la loro storia solo che dove non poterono le male lingue o le convenzioni dell'epoca poté la natura, madre e matrigna. Il giovane Keats, così povero da non potersi permettere neanche un tabarro per ripararsi dai rigori dell'inverno, prende un'infreddatura tale che si ammala di polmonite e di tubercolosi (ma probabilmente era già malato da tempo, come il fratello Tom) e la sua vita é così segnata. Gli amici poeti che gli sono vicini - soprattutto Shelley -, su consiglio di un medico, gli pagano il viaggio per andare e soggiornare in Italia, a Roma, dove il clima mite, anche d'inverno, potrà, forse, aiutarlo a riprendersi. Fanny e Keats sono entrambi annientati per l'imminente separazione; la sera prima della partenza cercano di fantasticare su un ipotetico futuro insieme (la madre di lei, nel frattempo, ha acconsentito al fidanzamento) stesi su un letto


(foto tratta da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set)

ma é soprattutto Keats che "sente" essere l'ultima volta che vedrà e toccherà la sua Fanny e che morirà di tisi come morì suo fratello minore.
Lui parte, lei resta, le giornate passano nell'attesa di una lettera o di una buona notizia che purtroppo non arriverà: il 23 febbraio 1821 John Keats muore a Roma lasciando l'inconsolabile Fanny nella disperazione più totale.
Il film termina come inizia, ossia con lei che cuce ma, se all'apertura del film ciò che veniva cucito era un vezzoso abito alla moda, ora Fanny cuce un vestito nero per il lutto, si taglia i capelli e si dirige, recitando "Bright Star", verso il parco della villa che fu testimone silenzioso dello sbocciare e del crescere dell'amore dei due giovani amanti.


(foto tratta da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set)
The end
Giudizio critico: da vedere.
Non sono e non pretendo di essere un critico cinematografico e quanto vado ora ad esprimere sono le sensazioni "epidermiche" trasmessemi e ciò che io ho "interpretato" vedendo il film.
La storia d'amore non é stucchevole e zuccherosa e la regista é riuscita, a mi avviso, a dare il senso dell'amore disperato vissuto dai due giovani, in un'epoca in cui ognuno aveva un preciso posto nella società e le convenzioni erano dure da scrdinare. La figura di Fanny mi ha ricordato le protagoniste femminili dei romanzi di Jane Austen: la ragazza della buona borghesia che attende l'arrivo del principe azzurro tra una chiacchera, un té e una "session" di cucito. Solo che il ritratto che ne fa la Campion é quello di una donna determinata, all'apparenza fragile ma pronta a combattere e a sfidare le convenzioni pur di vedere coronato il suo sogno di vero amore. Keats sembra essere il personaggio un po' più fragile, ma probabilmente ciò era dovuto al fatto che non si sentiva ancora pienamente realizzato e non avrebbe potuto offrire alla sua Fanny l'agio e la serenità (anche economica) a cui era abituata. Tuttavia la giovane sembra avere le idee chiare tanto che, come già scritto, mentre battibecca con l'amico di Keats, il signor Brown, ella sottolinea il fatto che é proprio la sua bravura nel cucito che le avrebbe permesso di guadagnare e, se vogliamo, di emanciparsi dallo stereotipo della ragazza di buona famiglia in attesa del buon partito con cui sistemarsi per la vita.
Molto belle le scene in cui i due amanti cercano di esprimere il loro amore anche "attraverso" degli ostacoli fisici, come la parete che divide la loro camera da letto


(foto tratta da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set)

o una finestra oppure in presenza dei fratelli minori di Fanny, che la seguono sempre per rispettare "le convenzioni", ma che più che degli chaperon sembrano essere gli amorevoli testimoni e complici dell'amore di Fanny e John.
Dal punto di vista visivo il film é veramente suggestivo; i colori della fotografia, i paesaggi, la scelta degli interni e delle luci da utilizzare a parer mio sono "azzeccatissimi". Spesso avevo l'impressione di guardare dei "quadri viventi". Bellissima la scena nella quale viene portato via il catafalco con i resti del giovin poeta in una piazza di Spagna che più deserta del deserto non si può (la casa del poeta, che ora é diventata museo, é proprio attaccata alle scalinata della piazza)! Mi sono stupita assai di vedere questo pezzo di Roma, sempre incasinato al massimo, senza anima viva: e capperi! Avranno transennato ben bene e credo anche che abbiano girato di mattina molto presto.
Se volete passare due ore immersi nella campagna inglese dei primi anni dell'800, saperne di più su un periodo della vita di questo poeta romantico, bistrattato all'epoca e rivalutato dopo la morte (e in rete si trovano molte e molte informazioni sul poeta, su Fanny e sul film), se volete deliziarvi nel vedere le diverse "mise" che vengono fatte indossare alla protagonista (l'attrice australiana Abbie Cornish),


(foto tratta da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set)

ma soprattutto, invito rivolto alle giovin donzelle, se volete lustrarvi gli occhi con l'attore che interpreta Keats (il giovane Ben Wishaw, protagonista del film "Profumo") e che nei panni del poeta romantico "ci sta tutto" (vedi foto)


(foto tratta da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set)

allora vale la pena andare a vedere questo film.
Menzione speciale per il gatto Topper, che di tanto in tanto appare nel film, sempre coccolato, a turno, da qualcuno e che se la gode della grossa: bravo micino!!!
Ma soprattutto menzione speciale alla regista (o a chi ha avuto l'idea) non solo per aver portato a conoscenza di un più vasto pubblico questa storia d'amore struggente e triste (ricordo che la storia é vera e si basa sulle lettere che Keats scrisse a Fanny - quelle di Fanny furono distrutte per espresso desiderio del poeta dopo la sua morte - e che sono anche state utilizzate per scrivere una biografia di Keats che ha fatto da base per il soggetto del film), ma anche perché é riuscita a tenere incollati alla poltrona gli spettatori - salvo pochissime eccezioni - fino alla fine dei titoli di coda grazie ad un espediente: la "declamazione" di una poesia di Keats la cui durata é stata pari alla durata dei titoli di coda. Finalmente mi son potuta godere questo momento in santa pace senza dover fare il saltapicchio da una parte all'altra del cinema per poterli leggere. Ebbene sì: sono una patita dei titoli di coda. Mi interessa soprattutto sapere dove é stato girato il film, la colonna sonora e quante persone vi hanno lavorato; sono venuta anche a conoscenza del nome del micino coccolinoooo. Meeeeoowwww!
Che aggiungere oltre se non ...

Fulgida stella, fossi fermo come tu lo sei
ma non in solitario splendore sospeso alto nella notte
a vegliare, con le palpebre rimosse in eterno,
come paziente di natura, insonne eremita ...


(1) - nota: per i residenti il costo del biglietto é di 2,50 euro, per gli alloctoni di 5, é un'ingiustizia! Protesterò formalmente all'ONU ^__^ -